IL RISVEGLIO di Kate Chopin

 

Traduttore: Cecilia Martini (Il risveglio)

Stefano Lorenzin (altri racconti)

Editore: RBA Italia su licenza Nova Delphi Libri

Collana: Collezione Cranford, Storie senza tempo # 35

In commercio dal: 21 novembre 2020

Pagine: 218 p.

Formato: Rilegato

Testo in italiano

“Il risveglio” è un breve romanzo pubblicato per la prima volta nel 1889 affrontando tematiche troppo all’avanguardia per l’epoca, tanto da essere censurato perché immorale.

Sinceramente ho faticato un po’ per riuscire ad entrare in connessione con il libro, per tutta la prima parte mi chiedevo dove l’autrice stesse conducendo il lettore e comunque non sono mai riuscita ad empatizzare con la protagonista e con nessuno dei personaggi del romanzo.

Ciò che, invece, ho apprezzato sin da subito è stato lo stile di scrittura e la perfezione di alcune descrizioni. Uno stile lento e compassato, che sembra quasi seguire il flusso di coscienza della protagonista.

Edna Pontellier è in villeggiatura a Grand Isle con il marito Léonce e i due bambini, presso il complesso residenziale di Madame Lebrun. In base ai canoni dell’epoca può ritenersi una donna fortunata: il marito, un imprenditore del cotone, la ama, è pieno di accortezze e soddisfa volentieri ogni suo desiderio.

Trascorre spesso le sue giornate con Adèle Ratignolle, madre prolifica e tutta dedita ai figli e al marito che ama e con il quale ha anche un solido rapporto di complicità.

Adèle e le altre donne sono creole e hanno libertà di espressione differente dalla presbiteriana Edna, che, quindi, inizierà ad apprendere pian piano questo nuovo modo di comunicare, ma soprattutto di pensare.

Edna e Robert, il figlio di Madame Lebrun, impiegano i loro giorni chiacchierando e passeggiando sulla spiaggia e inevitabilmente i due s’innamorano l’uno dell’altra, senza dichiararselo.

Nel frattempo Edna impara a nuotare e la descrizione del suo incontro con l’acqua è tra le più belle del romanzo.

“La voce del mare è seducente: senza sosta sussurra, strepita, mormora, invita l’anima a vagare per qualche tempo in abissi di solitudine; a smarrirsi in labirinti di contemplazione interiore.

La voce del mare si rivolge all’anima. Il tocco del mare è sensuale, circonda il corpo nel suo abbraccio tenero, avvolgente.” 

Edna, quindi, trascorre l’estate a Grand Isle in uno stato di tumulto interiore, divisa tra  la vita quotidiana di moglie e madre e la consapevolezza di essere soprattutto una donna.

C’è un momento simbolico in cui Edna si “risveglia”: dopo aver trascorso una nottata insonne, si trova con Robert su una piccola isola e si abbandona al sonno in un bianco letto. Il sonno ristoratore sarà l’epifania della protagonista.

Scartando l’idea che Edna possa tradire il marito, Robert decide di allontanarsi da lei e parte per il Messico.

L’estate finisce e la famiglia Pontellier torna a New Orleans, ma Edna è cambiata.  Come dirà in seguito:

“ Sei stato tu che la scorsa estate mi hai risvegliata da uno stupido sogno che durava da una vita intera.”

Rinuncia alla formalità delle convenzioni a cui era stata costretta sino a quel momento, si sente libera e indipendente, un percorso che però non è indolore e implica anche solitudine.

“Non si trattava di disperazione; le sembrava piuttosto che la vita le scorresse accanto, lasciandosi dietro promesse infrante e inappagate. Eppure c’erano giorni in cui dava ascolto alle nuove promesse che la sua giovinezza le offriva, lasciandosi convincere e ingannare.”

Riprende a dedicarsi ad una vecchia passione, la pittura, passeggia solitaria per le strade della città, affitta un appartamentino dove va a vivere sola e inizia un flirt col seduttore  Alcée Arobin, che la compiace, ma non tacita il suo amore per Robert.

Continua a frequentare Madame Ratignolle, ma nello stesso tempo intensifica l’amicizia con  Mademoiselle Reisz, l’eccellente pianista single, che vive del suo lavoro e che seppur dal carattere a volte sgradevole si assurge al ruolo di confidente di Edna, la incoraggia a riconoscere le sue emozioni e a accettarne le conseguenze.

Non proseguo con la narrazione, ho già rivelato molto, mi piacerebbe parlarvi del finale, da molti interpretato come metaforico atto di libertà, ma che io considero, invece, come una sconfitta.

Vorrei, infine, soffermarmi sulle tre figure di donne più presenti nel romanzo.

La considerazione delle donne è pienamente espressa dal medico a cui si rivolge il marito di Edna

“Le donne sono quasi tutte lunatiche e capricciose. Quello di vostra moglie deve essere un capriccio passeggero, dovuto a una o più cause che io e voi non dobbiamo neppure tentare d’indagare.”

Madame Ratignolle rappresenta ciò che all’epoca ci si aspettava da una donna, mentre Mademoiselle Reisz è il simbolo della donna del futuro, autosufficiente e determinata. Due figure di donne antitetiche e nel centro Edna Pontellier, relegata al ruolo della Ratignolle, ma che vorrebbe essere la Reisz, una donna incompleta e inquieta.

Non è un caso che questo romanzo venga considerato un testo legato al femminismo, dove sono anticipati molti temi che saranno propri del movimento per la conquista della parità delle donne.

L’edizione della “Collezione Cranford, Storie senza tempo” contiene anche altri cinque brevi racconti della stessa autrice, piccole chicche intrise d’ironia, che a me sono servite a comprendere meglio lo stile di Kate Chopin.

Un libro estremamente interessante, soprattutto per il valore simbolico dell’opera che, però non è riuscita a coinvolgermi totalmente, anche se l’ho ritenuta un’ottima lettura per la qualità della scrittura, l’importanza dei temi affrontati e la varietà di  metafore, analogie e la sinestesie presenti.

“Le acque del Golfo si aprivano di fronte a lei, scintillanti dei mille riflessi del sole. La voce del mare è seducente: senza sosta sussurra, strepita, mormora, invita a lasciar vagare l’anima in abissi di solitudine.”

 

Citazioni tratte dal romanzo, pubblicate sui miei profili Facebook e Instagram

 

 

 

 

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